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Cavour e la sua visione dell’Europa

La figura di Camillo Benso conte di Cavour

Oggi, alla vigilia delle elezioni europee, e in un contesto socio-economico che vede le forze politiche tradizionali, ispirate a fondamenti comunitari, in difficoltà rispetto al momento della loro formazione, vogliamo ricordare un personaggio che ha contribuito non solo all’unità d’Italia ma anche a dare una idea di Europa : Camillo Benso conte di Cavour.

Camillo Benso Conte di Cavour

Cavour: statista piemontese

Lo statista piemontese ha saputo infatti guardare al di là del regno sardo e ispirarsi ai modelli politici di Francia e Inghilterra, modificando i suoi progetti in rapporto al mutare della situazione europea nel 18° secolo. Questo anche grazie ad una formazione non limitata a Torino ed al Piemonte ma che da Ginevra, dove risiede una sua zia, si è allargata all’occidente europeo.

La formazione di Cavour

Una formazione molto pragmatica che lo ha portato ad avere esperienze di agricoltore, di economista e infine di politico ( senza dimenticare quella di giornalista, tra il 1847 e il 1850, sulle colonne del “Risorgimento”) (1). Si pentirà di non aver letto molti testi letterari come scriverà ad Auguste de La Rive nel 1843 : “ Troppo tardi, ahimè, ho capito quanto importante fosse porre lo studio delle lettere alla base di ogni educazione intellettuale.” (2).

Le riforme di Cavour

Nonostante tutto riesce lo stesso ad ottenere successi concreti, per esempio in agricoltura contribuendo a costituire la società anonima dei molini angloamericani nel 1850, e una volta ministro dell’agricoltura e del commercio rinnova il trattato commerciale con la Francia improntato sul libero scambio, potenziando anche il sistema di trasporto ferroviario. Appena nato il suo governo tenta di far approvare la legge sul matrimonio civile ma trova l’opposizione del Senato e della Chiesa.

Libera chiesa in libero Stato

Celebre è poi l’espressione utilizzata in occasione del suo intervento in Parlamento dopo la proclamazione del Regno d’Italia il 17 Marzo 1861 : “libera chiesa in libero Stato”. Secondo questa formula il papa avrebbe dovuto dedicarsi unicamente al potere spirituale, non temporale. Avendo visitato i paesi dell’Europa occidentale in piena espansione industriale vuole imitare quei modelli a livello economico e politico, nel tentativo di dare alla futura Italia una libertà politica garantita da una costituzione, come poteva essere seppur con i suoi limiti lo Statuto Albertino.

Il nuovo liberalismo di Cavour

Proposte quindi completamente nuove e “rivoluzionarie” ( in senso moderato) rispetto agli schemi dell’Ancien Regime o “reazionario-utopistici” di Mazzini e Gioberti, senza dimenticare che Cavour nasce da famiglia nobile. Un nuovo liberalismo a tutto tondo : modernizzazione, sviluppo industriale, libero scambio, indipendenza del potere pubblico dal clero e monarchia costituzionale per tutto il territorio italiano.

Il contesto odierno

Nel contesto odierno Cavour potrebbe apparire come un personaggio politico convenzionale che parla di riforme ma per i tempi queste idee erano veramente innovative e controtendenza. Dopo il secondo conflitto mondiale le nazioni dell’Europa occidentale hanno intrapreso un tentativo di integrazione economica culminato nella formazione dell’Euro e della BCE, e di integrazione politica con la costituzione della Commissione europea e del Parlamento europeo. Sono arrivati gli anni della ripresa economica attraverso il progresso tecnologico-industriale e la formazione di una larga offerta di partiti portatori delle più diverse istanze.

Regno d'Italia ai tempi di Cavour

Negli ultimi anni sembra che l’idea di una Europa aperta e comunitaria stia lasciando il posto alla chiusura e al protezionismo degli stati membri in risposta all’attuale crisi economica : il futuro è incerto e di periodi bui ne abbiamo conosciuti; speriamo che personaggi dalle idee “cavouriane” possano indicarci la strada e non scomparire mai.

 Daniele Di Giovanni

Note

  1. Umberto Levra, 2011, p. 5.
  2. C. Cavour, Epistolario, vol II, ( 1841-1843, con un supplemento 1819-1840), a cura di Pischedda, Bologna, Zanichelli, 1968, p. 437-438, tratto da U. Levra, 2011, p. 6.

Bibliografia

  1. Umberto Levra ( a cura di ), Cavour, l’Italia e l’Europa, Bologna, Il Mulino, 2011.

2 thoughts on “Cavour e la sua visione dell’Europa

  1. Se volete essere credibili non potete usare il passato prossimo parlando di fatti di due secoli fa (“Lo statista piemontese ha saputo infatti guardare al di là del regno sardo e ispirarsi ai modelli politici di Francia e Inghilterra,….”.

    1. Riferisco della critica rilasciata dal simpatico project manager : Inizialmente ho usato il passato prossimo, errando in effetti, ma faccio notare che ho continuato usando il presente storico, tempo verbale sicuramente noto all’arguto dirigente. Confido in critiche serie, costruttive e anche minuziose, ma prego i lettori che siano sostanziali.

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