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Chapeau Madame! A Torino una mostra sui cappelli dagli anni Venti ai Settanta

I cappelli in mostra a Torino

cappello Dior

Che cos’è la moda e come si evolve nel corso delle decadi? Gli anni ’60 sono legati alla minigonna o allo stile hippie, gli anni ’70 ai jeans a zampa d’elefante, gli anni ’80 a look lanciati da celebrità come Madonna. Si parla spesso di stile degli abiti, di assenza o estrema pesantezza del makeup, di fantasie colorate o maglioncini neri a collo alto, di capelli lunghi e naturali o tinti e biondo platino: insomma, il limite della moda intesa quotidianamente è molto spesso la cima della testa.

Ma cosa c’è “sopra”?

La mostra sui cappelli Chapeau Madame

La risposta la dà la mostra “Chapeau Madame!”, nella Sala Tessuti di Palazzo Madama fino al 1 marzo 2015.

cappello paglia fiore.

Cappelli delle signore torinesi anni ’20

Il sottotitolo è eloquente: “Cappelli di signore torinesi 1920-1970. Ottanta cappelli per raccontare il gusto e lo stile della moda femminile dagli anni Venti agli anni Sessanta del Novecento”. Ironico lo slogan per l’inaugurazione, il 25 marzo corrente anno, decisamente in tema con la mostra: “All’inaugurazione tutte le signore sono invitate a partecipare con cappello, fascinator o acconciatura.”

I cappelli dagli anni ’20 agli anni ’60

I cappelli da signora la fanno da padroni, quindi, tra i Venti e i Sessanta del secolo scorso.
La mostra ha deciso di confrontare “la varietà delle forme amate nell’arco di cinquant’anni”; ogni decade ha la sua forma, il suo colore, il suo stile; come riporta lo stesso sito: “Complemento abituale del vestire della signora del XIX secolo, il cappello diventa nel Novecento accessorio indispensabile per le donne di ogni classe sociale.” Un accessorio di moda che dalla moda è influenzato, mostrandosi nelle varie epoche sotto forma di basco, a tesa larga o con la veletta.

Il cappello come strumento sociale

Il cappello diventa quindi strumento sociale per poter capire e analizzare le figure più o meno eteree che ci rimandano le foto del passato, lasciando lo spettatore affascinato e incuriosito da quegli “strani vestiti”.

cappello piume

I cappelli del Passoni

I cappelli sono stati concessi dalla collezione del Liceo Artistico Musicale “A. Passoni” di Torino; la mostra, stando alle parole del sito, vuole evidenziare “la particolare sfumatura di stile delle signore torinesi, note per l’eleganza aggiornata sul gusto internazionale, che si servono da modisterie di alto livello come Vassallo e David, o acquistano a Parigi presso le case più prestigiose”.

La collezione di Chapeau Madame

La collezione è infatti frutto di donazioni; la vita delle “dame” torinesi si intreccia quindi con quella dei grandi nomi delle maison degli artisti più noti nel campo della moda, creando un singolare intreccio tra Torino e le capitali internazionali dell’arte della stoffa in una prospettiva diacronica.

cappello anni 50

Storie di moda a Torino

Contemporaneamente alla mostra è stato lanciato il progetto “Storie di moda. I mestieri della moda a Torino 1860-1960”, per indagare e raccogliere testimonianze e documenti sulle “sartorie, le modisterie e le calzolerie torinesi”.