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Marilyn Monroe: la donna oltre il mito a Palazzo Madama

Palazzo Madama

Il Palazzo Madama di Torino, oltre che un monumento architettonico che simboleggia la città di Torino, è anche un museo in cui sono esposte diverse mostre permanenti. È possibile infatti trovare opere di Antonello da Messina, Defendente Ferrari, Antonio Vivarini, Giacomo Jaquerio etc.

Marilyn Monroe Palazzo Madama

 

Ma esso propone anche mostre temporanee come quella in corso, inaugurata il 1 giugno, il cui termine è posto per il 19 settembre, ovvero Marilyn Monroe. Un’intera stanza dedicata al personaggio di Marilyn, emanazione di quella ragazzina di nome Norma Jeane Baker, nata a Los Angeles nel 1926.

Marilyn-Monroe

Quella bambina che ha passato la sua infanzia accudita in comunità famigliari americane e che all’età di 16 anni iniziava la sua carriera come fotomodella per riviste dell’esercito fino a diventare il più importante sex symbol della storia.

Una vita di successi, matrimoni falliti (come quelli con Arthur Miller o Joe di Maggio, con il quale si sposò addirittura due volte) e tanti sogni regalati al pubblico ipnotizzato. Una personalità nata dal disagio sociale, vero modello “sotto-proletario” diventato opera d’arte vivente.

Una vita finita con il suicidio, la dolce e femminea morte farmacologica, scelta per non si sa quale motivo. Un esempio di mitopoiesi fallita sul finale, dove si sarebbe forse dovuto parlare delle cause, indagare, ma in fondo non era così importante farlo, pare.

Perché, in effetti, domandarsi i motivi di una tale scelta?
Una ragazza che ha trascorso l’infanzia nella sofferenza cercando riscatto in sé stessa, fino a diventare una divinità, per salvare solo l’immagine fotografica di sé e sacrificare quella intrappolata nel divenire, direzionata verso la vecchiaia.

Marilyn Monroe Yank
Così noi esseri mortali possiamo oggi visitare queste mostre, dove in uno spazio ristretto troviamo foto risalenti alle sue prime apparizioni su Yank, la rivista dell’esercito che nel 1945 ha battezzato la figura di una Marilyn ancora castana, ancora umana, che per certi versi ricorda quella Veronica Ciccone, diventata Madonna, ma sopravvissuta a sé stessa.

Norma Jeane Dougherty 1945 David Conover Yank magazine

Gli oggetti sono 150, provenienti dalla sua casa di 5th Helena Drive in Brentwood in California, lasciati dal maestro Lee Strasberg, lo Stanislavski americano che ha formato le migliori Star di Hollywood. Boccette di Chanel, chiavi del camerino 20 Century Fox, premi della Warner Bros, bluse di Pucci risalenti al 1961, un tacco a spillo Swarovski, costumi o opere d’arte a lei dedicate come Four Marilyns – reversal series black green del 1979 – 1986 di Andy Warhol. Resti di un’icona di cui ci sono rimasti i pezzi.

Marilyn-Monroe.-La-Donna-Oltre-Il-Mito-Palazzo-Madama-Torino

Un’icona che è difficile visualizzare, perché anche le sue foto sono solo resti che ci parlano di tutto meno che di Norma Jeane Baker. Ci parlano di noi, di quello che abbiamo provato davanti a questo mito, di quello che abbiamo sognato, del nostro desiderio, della violenza che queste immagini ci hanno da sempre inflitto.

Marily Monroe 1953

Quello che trovo tragico in questo personaggio è che ci parla di quelle persone che nascono nessuno e che per rimanere nell’eternità devono restare nessuno, fino a diventare un’icona decisa da qualcun altro. La tragicità sta nell’evidenza di quanto si resta nessuno pure quando si diventa una divinità.

marilyn-monroe 2

Chi era infatti Marilyn? Una bravissima attrice, una donna bellissima, una persona sofferente.

Perfetto, quello che ci si aspetta da chiunque abbia deciso di dedicare la propria vita alla recitazione: la capacità di indossare una maschera fino a confondersi in essa, fino a eliminare chi la indossa.

Marilyn Monroe mito

Ricordo che in un film dove Marilyn Monroe faceva come sempre la parte di sé stessa, ovvero della ragazza ingenua e fatale, qualcuno citava una frase di John Donne “Nessun uomo è un’isola”. Forse quelle parole risuonano proprio se consideriamo che quanto ci ha lasciato questa grande attrice sia stato la sintesi di una parte di noi stessi.

Marilyn Monroe, attrice magica (nel senso tecnico del termine) ha scavalcato con sensualità le cineprese per arricchire le dramatis personae della nostra vita. Chi meglio di lei ci insegna che decorare l’immaginario significa decorare il nostro mondo?

Forse oltre al tragico emerge anche la speranza pacchiana che nessuno di noi in realtà sia mai stato qualcuno e che proprio per questo l’America è stata in grado di offrirci la possibilità di diventare addirittura divinità.

 

Luca Atzori

PS Per la giornata del 15 agosto la mostra sarà visitabile al prezzo speciale di 1 euro così come la mostra Organismi (vedi articolo) e Nothing is real (vedi articolo)

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