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Torinopoli: il Monopoly di Torino

Sta tenendo banco in questi giorni il gioco in scatola Torinopoli, il Monopoly di Torino. Abbiamo intervistato l’ideatore del progetto Mario Santagati per farci raccontare la storia di questo gioco in scatola.

torinopoli

1. Come nasce l’idea di realizzare una versione torinese del Monopoli?

  • Tutto nasce durante una cena tra amici. Si è iniziato a parlare per scherzo di un gioco da tavolo su Torino e si è finito per farlo davvero.

    Si rideva immaginandoci come sarebbe stato divertente acquistare la proprietà di certe vie della città, di usare pedine a tema, di realizzare soldi con l’effige dei personaggi storici di Torino.

    Dopo un’ora che se ne parlava ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: proviamoci.

2. Chi è l’inventore del gioco? Come si compone il vostro team?

  • Il gioco è nato da zero ed è stato sviluppato con il contributo di tutti. Fa ridere definirci un team.

    Siamo un gruppo di amici. Circa 20! Ci sono impiegati, professori, assicuratori, fotografi, idraulici, liberi professionisti, restauratori, neomamme e donne incinta.

    Anzi, l’ultima nata della banda, Bianca, è venuta al mondo proprio lo stesso giorno in cui abbiamo mandato in produzione il progetto. Non ci siamo divisi i compiti.

    Tutti fanno tutto per il Torinopoli.

    torinopoli-logo

    In base agli impegni e al tempo libero che ognuno ha. Perché tutti noi facciamo altri lavori nella vita. E abbiamo dato vita al Torinopoli per goliardia.

    Perché ci piaceva l’idea di rendere omaggio con un gioco da tavolo alla città in cui viviamo e che amiamo.

    Abbiamo il gruppo whatsapp più attivo, disorganizzato, caotico, nevrotico e spassoso di sempre. Se resti indietro una mezza giornata, ti ritrovi centinaia di messaggi da leggere…

3. Il funzionamento del gioco è lo stesso del Monopoli classico o avete introdotto delle varianti?

  • Ci sono molte varianti. Caselle speciali inerenti la possibilità di avviare attività commerciali redditizie, ad esempio.

    Tutto è incentrato su Torino e la torinesità. Anche le carte che si pescano durante in gioco fanno vivere situazioni che un abitante di Torino affronta ogni giorno…

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Pietro Micca

4. Come avete scelto i nomi delle carte? Ho visto che molte rappresentano volti storici di Torino mentre altre sembrano essere i simboli della città o modi di dire tipici.

  • Faccio un po’ di chiarezza. I nomi delle vie e delle piazze della città sono quelli che, almeno per noi, sono più significativi. via Artom, via Nizza, corso Regina Margherita, piazza Castello, piazza Vittorio…

    Chi, a Torino, non vorrebbe comprarsi piazza Vittorio?

    Le pedine, invece, sono omaggi ai simboli della città. Il toret, ad esempio. L’agnolotto il pacchetto di caramelle Pastiglie Leone, la 500, il fujot della bagna caoda, per dirne alcuni. 

    cavour
    Cavour

    Poi ci sono i personaggi dei soldi. Macario, Pietro Micca, Cavour e L’avvocato Agnelli.

    Te ne racconto una curiosa. Per utilizzare l’immagine dell’Avvocato abbiamo chiesto l’autorizzazione direttamente alla famiglia.

    John Elkann in persona, attraverso il suo portavoce, ci ha consentito di mettere la caricatura del nonno sulle nostre banconote. Gli dobbiamo una scatola…

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5. Tra l’altro molti nomi delle carte sono in piemontese? Ce ne puoi anticipare qualcuno?

  • I due mazzi di carte presenti nel gioco si chiamano “A’s sa mai” e “Lu savia nen”. Sono 74 e fotografano altrettante situazioni inerenti Torino.Fanno incontrare personaggi famosi della città, passare serate nei locali di Vanchiglia o San Salvario, vivere il clima dei derby calcistici.ztlCitano monumenti, eventi storici o culturali, il traffico dell’ora di punta la ZTL e così via.

     

    Tutte le carte sono accompagnate da un proverbio in piemontese, che come riportato da regolamento, invitiamo a leggere a voce alta alzandosi in piedi.  Così, per vedere quanto di torinese c’è in ognuno di noi.

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6. Una curiosità personale. La Madama sostituisce la prigione?

  • La Madama non sostituisce la prigione. Ma se ti becca, durante il gioco, ti manda dritta a Le Vallette. Meglio starci alla larga…

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7. Se non erro avete in atto una campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso. Come stanno rispondendo i torinesi?

  • Sì, abbiamo cercato una forma di finanziamento perché produrre un gioco da tavolo è abbastanza oneroso.

    Dobbiamo ringraziare il calore con cui tanti hanno risposto all’iniziativa.

    In due settimane siamo riusciti a farci prenotare quasi 150 scatole e la campagna è ancora in corso. Grazie davvero a tutti coloro che ci stanno dando una mano!

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8. Ho letto che chi partecipa riceverà il gioco entro natale direttamente a domicilio. Pubblicherete il gioco in ogni caso?

  • Il gioco è già in produzione, anche perché siamo riusciti ad avere il prezioso contributo di numerosi sponsor che hanno creduto nel progetto.Troverete le scatole a partire da inizio dicembre in giro per la città. Nei Trony del Gruppo Gallenca, ad esempio, ma anche in altri negozi che verranno elencati sulla nostra pagina Facebook.

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9. Ho visto che anche importanti aziende del territorio stanno dando il loro contributo.

  • Si. È stato un successo insperato. Anche perché ognuna di esse è entrata nel progetto come parte attiva del gioco, e non come semplice sponsor.Ci sono le caselle speciali che sono Le Gru, Porta Palazzo, Centrale del Latte e M**Bun, ci sono Iren e Smat come società elettrica e dell’acqua potabile, le pedine dell’Antica Bruschetteria Pautasso, dell’Amiat, delle Pastiglie Leone.Siamo contenti che abbiano aderito in tanti!

10. Per salutarci volete fare un saluto personale (magari in piemontese) ai nostri lettori?

  • Beh, ragazzi, da adesso sapete cosa mettere sotto l’albero di Natale! As veduma!
Luca Calderan
Luca Calderan è un redattore e SEO con numerosi anni di esperienza in ambito editoriale. Ex collaboratore de lastampa.it ed impiegato in ambito finance dal 2007. Luca racconta da sempre la città di Torino ed i suoi cambiamenti. Ha intervistato i più famosi artisti di Torino, sia quelli famosi che i musicisti di Torino. Volontario presso TEDxTorino e GDG Google Developer Group Torino.
https://www.specialistaseo.org/

2 thoughts on “Torinopoli: il Monopoly di Torino

  1. Ma vi sembra normale quello che avete fatto? In carcere alle Vallette “naturalmente” ?????? Ma possibile che non vi è ancora entrato nella zucca che il Carcere si chiama “Lorusso e Cutugno” ????? E quel “naturalmente” come a dire che Le Vallette sono l’unico quartiere cattivo di Torino….come minimo dovreste ristampare il gioco…

    1. Per i Torinesi doc il carcere sarà sempre “le Vallette” amcje se ja cambiato nome. E non c’è nessun riferimento al fatto che sia un quartiere “cattivo”, semplicemente si chiamava così prima e la maggior parte delle persone dai 20 anni in su le chiamerà sempre così (me compreso).
      Forse invece di prendersela tanto per un nome dovresti lodere questi ragazzi che si son sbattuti in questo progetto e porteno un pò di Torinesità in giro.
      Cerea ne.

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