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Tutti in centro a caccia della Mole per That’s a Mole

Se sentite parlare di That’s a Mole non si tratta di un brano di Dean Martin cantato da un divo cinese, ma di una mostra che potete visitare liberamente a Torino, in Via Montebello (alcune opere sono esposte anche in via Po e piazza San Carlo), giunta alla terza edizione.

Si tratta di un Bando internazionale di illustrazione, in cui vengono raccolte ogni anno le opere artistiche che in maniera più originale hanno proposto un’interpretazione alternativa della Mole Antonelliana, l’opera architettonica simbolo di Torino, progettata da Alessandro Antonelli, costruita dal 1863 al 1889: nata come sinagoga, terminata come monumento e diventata Museo del Cinema.

That's a Mole

Per realizzare la mostra, l’associazione That’s a mole ha collaborato con il Museo del Cinema, lo Ied, Turismo Torino e Provincia.

Le opere che ho trovato personalmente più interessanti sono le seguenti:

Elefante That's a Mole

Daniele Vanzo e Tiziano Signorato, di Chiampo Arzignano (VI) che hanno rappresentato un elefante che tiene in groppa un totem;

Eugenio Dozio e Daniel Marzona, di Torino, che hanno scelto invece di proporre una giraffa;

Pedrizzi That's a Mole

Paola Pedrizzi, di Salerno, con l’immagine di due ragazzi abbracciati i cui capelli diventano rami che salgono in cima;

Bodò Sarolta, di Targu Mures, Romania, che ha scelto invece di proporre una Mole al contrario nelle sembianze di un gatto che tiene alcuni palloncini;

Mole oca

Ronny Gazzola, di Cona (VE) con gli uccellini rivolti a mamma oca

Elisa Baldissera, di Torino con la Mole in versione cono gelato

 

Baldissera That's a Mole

Serena Ferrero, di Torino con la Mole rovesciata a forma di lampione

Francesca Daniele, di Roma con la Mole in versione Lego

Francesca Daniele Mole Lego

Illustrazioni certamente interessanti, anche se tutto sommato la creatività risulta lievemente dispersa. L’idea di raccogliere opere che ricordino la radice archetipale dell’opera antonelliana poteva essere forse sviluppata in maniera più approfondita, e forse comunicata con più chiarezza.

Certo, il passante non è molto interessato a capire le ragioni che si celano dietro un concorso per illustratori, ma ciò non toglie che anche in tal caso un senso di smarrimento, nel bel mezzo di via Montebello, la mostra lo genera comunque.

RegaliaMole

Le opere che vi piacciono di più sono disponibili in vari formati sul sito www.thatsamole.com come idee regalo ed il ricavato andrà a sostegno delle future edizioni della manifestazione.

L’idea di condividere interpretazioni illustrative di quella forma piramidale che da millenni rappresenta un simbolo fondante per l’umanità, oltre che per Torino, poteva essere anche stimolante, ma vi erano raccolte quasi solo opere di italiani, e anche nel caso delle opere straniere non si usciva mai dall’Europa.

Più che di arte si potrebbe parlare di tendenza. Come per quelle ricerche di esserini Pokemon, et similia: ci piace infatti immaginare che il vero torinese a questo punto possa andare alla ricerca delle illustrazioni della Mole degli anni passati nei negozi delle vie del centro, provando a collezionarle tutte.

Torino centro

Una tendenza che tutto sommato, in questo caso, è passata un po’ in sordina. Forse perché se proprio si vuole risvegliare l’animo creativo degli illustratori, bisognerebbe forse proporre non solo un’opera come la Mole, ma pensare anche ad altri cimeli architettonici come la Torre di Pisa, il Colosseo, la Tour Eiffel, il Duomo di Milano, la cattedrale di San Basilio di Mosca, l’Empire State Building di New York, il Big Ben di Londra, Taj Mahal in India, Hagia Sophia in Turchia etc.

Se condividessimo  l’immaginario che ruota intorno alle opere più famose sparse nel mondo, forse potremmo pensare di creare l’occasione per stabilire nuovi canali di comunicazione fra le varie menti creative dei diversi Stati.

Credo che una mostra, soprattutto quando così esposta, debba portare presso di sé una ragione forte, per non ricadere in quel vacuo coprirsi del vacuo. Forse in certi casi, più che le opere importa l’idea.

Per come è stata realizzata, in questo caso, mi viene da pensare a una bozza, comunque degna d’interesse e capace di sollevare domande.

Mole 001

Altro problema, non del tutto secondario, è che a differenza di questi ultimi la Mole rappresenta un simbolo cittadino che diviene sempre emblema di eleganza e di qualità, come nel caso della vettura Mole 001, ma che spesso non genera introiti per la città per il fatto di usare uno dei simboli che ci contraddistinguono in tutto il mondo.

Mole 001 2

Luca Atzori