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Un viaggio letterario negli USA con la McMusa

Marta Ciccolari Micaldi, in arte McMusa, è una ragazza che ha la testa in viaggio: destinazione, l’America.

Marta Ciccolari Micaldi alias la McMusa

Si è data da fare, ha costruito il suo sogno fino a dargli la forma concreta di un blog e di corsi che nulla hanno a che fare con l’università, ma che sono nati da lì in fondo: dalla letteratura che inevitabilmente passa tra le pagine dei libri e tra le antologie.

 

Kerouac

Così, tra una pagina e l’altra, tra un viaggio e l’altro, questa blogger creativa ripercorre i passi dei grandi autori americani, proponendo la sua esperienza e la sua passione in un lavoro che, si spera, possa realizzarsi in tutte le sue sfumature.

Chi non è esperto, chi non se ne intende spesso rimane stupito dall’interesse che le sue parole suscitano, dalle forti immagini evocate dal suo blog, che fanno venir voglia di partire, di viaggiare. L’abbiamo intervistata, per essere contagiati dal suo entusiasmo e per farci raccontare la sua esperienza in vista dell’inizio dei suoi corsi, il cui primo partirà oggi 14 Ottobre.

Intervista alla McMusa

Qual è il tuo percorso di studi? Com’è nata questa tua passione per la letteratura americana?
«Mi sono laureata orma nel lontano 2008, in Letterature Comparate, e gli ultimi corsi che ho fatto sono stati con la professoressa Lanati Barbara: inutile dire che mi hanno cambiato la vita. E’ tra i banchi  universitari che è nato il mio amore per la letteratura americana e ho fatto in modo di approfondire affinchè potesse diventare il mio lavoro, con tutte le difficoltà del caso.


Successivamente ho preso un master in American Studies, andando poi a Berlino come premio per la tesi di laurea a fare la ricercatrice, e una volta a Torino sono stata assistente della professoressa Lanati.

Tuttavia il mio obbiettivo era quello di staccarmi dall’ambiente universitario e ho pensato di organizzare dei corsi al di fuori. Nel frattempo ho anche fatto anche due viaggi negli Stati Uniti di cui il più importante di due mesi e mezzo nell’Illinois, stato spesso sconosciuto ai più in Italia. Il blog è nato così, per raccontare questi viaggi, crescendo successivamente nella struttura in cui è oggi.»

Il tuo grande sogno?
«Vorrei riuscire a diventare un ponte tra l’Italia e gli USA, a scrivere reportage di viaggio, passaggio, di scoperte e esplorazioni usando non solo la scrittura, ma anche le foto, i documentari e così via.


Non è un sogno irrealizzabile, e professionalmente mi piacerebbe seguire questo tipo di giornalismo in cui gli americani poi sono maestri: quello culturale, non legato solo alla notizia, ma ricco di spunti e nozioni. Purtroppo le testate, in questo periodo, non hanno soldi da investire in progetti del genere.»

Se tu fossi uno degli autori che ami, chi saresti?
«Che domanda difficile! Dovessi sparare proprio alto, direi George Saunders in questo momento. Perchè lui usa la forma breve, scrive racconti e reportage. E’ davvero un autore geniale ed è cinico, intelligente. Il mio preferito.

joan didion

Non mi identifico invece nelle donne anche se, dovessi scegliere un’autrice, probabilmente punterei su Joan Didion. In ogni caso sul mio blog parlo spesso di autori che mi piacciono, anche se le mie scelte ricadrebbero su questi due, appunto.»

Lombroso-16

Tu tieni anche dei corsi, in vari punti di Torino. Quali e dove?
«Per ora ne ho tre: uno il martedì al Lombroso16, in via Lombroso, in cui declino la California secondo la letteratura noir che ne parla: Californoir è il corso, per la precisione, ed è il secondo anno che tengo un corso in quella struttura.

Il mercoledì invece sono alla libreria Bartlebook, in via Botero: è una libreria bellissima, ma poco frequentata, che per me è una scommessa vera e propria e in cui porterò il mio corso sull’Illinois, già portato l’anno scorso al Lombroso e che è stato accolto con sorpresa e stupore. I racconti di Bradbury, di Wallace o di Saunders fanno sempre sognare e a me piace contestualizzarli.
Il giovedì invece sono ad Ivrea alla libreria Cossavella, sempre con il corso sull’Illinois

corso letteratura americana

Come hai iniziato? I corsi li hai proposti tu nelle varie sedi?
«Si, all’inizio li ho proposti io: l’anno scorso il Lombroso16 era uno spazio pronto per l’inaugurazione e cercavano persone per riempire il ricco calendario.Ho proposto il mio lavoro, è piaciuto ed è stato ampiamente pubblicizzato, grazie a loro. Una vera e propria avventura! Mi è capitato anche di essere stata messa in contatto con gli enti e le strutture tramite lettrici del mio blog, così sono anche stata chiamata.»

Parliamo del blog. Come è strutturato, quali sono le stastistiche?
«Tra Facebook e WordPress cerco di raccapezzarmi un po’, le statistiche non corrispondono mai. Comunque si aggirano attorno alle 300 visite al giorno, ma la media si aggira attorno alle 2000-5000 visite al mese.

Nel blog in ogni caso c’è molta partecipazione, perchè non scrivo solo recensioni, racconti ma ho anche svariate rubriche, tra cui chiamata “lezione americane” e una che invece è dedicata ai personaggi e protagonisti della letteratura: non solo americani ma anche in qualche modo legati alla cultura americana, c’è persino qualche italiano.
Una sezione a cui tengo particolarmente, nel blog, è quella delle figurine: collaborando con Thomas Guiducci, musicista e artista di grandi capacità, ho creato questo format in cui, ad ogni figura, è legata una storia, un aneddoto su un libro, un personaggio, affiancandoci una bella immagine grafica e una frase, un pensiero personale.»