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Economia e Comunione: le parole di Papa Francesco all’EdC

Dal 1 al 5 febbraio si è svolto a Roma il Convegno mondiale dell’EdC – Economia di Comunione che ha radunato per una settimana a Castel Gandolfo gli operatori economici e gli imprenditori provenienti da tutto il mondo.

Economia di Comunione – EdC

L’Economia di Comunione (EdC) è stata fondata da Chiara Lubich nel maggio 1991 a San Paolo. L’EdC coinvolge imprenditori, studiosi ed operatori economici, impegnati ai vari livelli a promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità ed alla reciprocità, proponendo e vivendo uno stile di vita alternativo a quello dominante nel sistema capitalistico.

Un momento di incontro tra culture

I giorni trascorsi insieme durante il Convegno Mondiale di Castel Gandolfo sono stati anche un modo per gettare un ponte tra culture e riflettere insieme su problemi, idee e soluzioni. Perché, dal mio punto di vista personale, l’EdC è una grande famiglia, capace di accogliere ma che al tempo stesso richiede di trasformare le idee in qualcosa di concreto, di utile. Da ciò deriva un senso di responsabilità e di invito a fare per cercare di migliorarsi ogni giorno e non accontentarsi dei risultati conseguiti.

Un nuovo modello di Economia con le parole di Papa Francesco

Il 4 febbraio inoltre vi è stata un’udienza privata con Papa Francesco che ha dedicato ai presenti un discorso importante, che ha toccato tutti nel profondo.

Confrontandoci nelle ore successive sulle parole del pontefice abbiamo riscontrato come ognuno fosse rimasto colpito da una frase o una parola particolare, che riguardava il suo vissuto e la propria realtà interiore.

Incontro tra Papa Francesco ed EdC - Economia di Comunione

Ho provato a radunare alcuni punti del discorso per condividere questi importanti messaggi e far sì che anche chi non era presente possa confrontarsi con le parole di Papa Francesco e cogliere qualcosa di importante per il proprio vissuto.

Papa Francesco - udienza per l'EdC

Economia e Comunione

“L’economia di comunione, se vuole essere fedele al suo carisma, non deve soltanto curare le vittime, ma costruire un sistema dove le vittime siano sempre di meno, dove possibilmente esse non ci siano più. Finché l’economia produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, la comunione non è ancora realizzata, la festa della fraternità universale non è piena.”

“Con la vostra vita mostrate che economia e comunione diventano più belle quando sono una accanto all’altra. Più bella l’economia, certamente, ma più bella anche la comunione, perché la comunione spirituale dei cuori è ancora più piena quando diventa comunione di beni, di talenti, di profitti.”

Uno dei messaggi più forti è stato sicuramente quello relativo alla distinzione tra filantropia e comunione:

La distinzione tra filantropia e comunione

“Il capitalismo conosce la filantropia, non la comunione. È semplice donare una parte dei profitti, senza abbracciare e toccare le persone che ricevono quelle “briciole”. Invece, anche solo cinque pani e due pesci possono sfamare le folle se sono la condivisione di tutta la nostra vita. Nella logica del Vangelo, se non si dona tutto non si dona mai abbastanza.”

Il denaro come forma idolatrica

“Il denaro è importante, soprattutto quando non c’è e da esso dipende il cibo, la scuola, il futuro dei figli. Ma diventa idolo quando diventa il fine. L’avarizia, che non a caso è un vizio capitale, è peccato di idolatria perché l’accumulo di denaro per sé diventa il fine del proprio agire.”

Donare se stessi

“L’economia di comunione avrà futuro se la donerete a tutti e non resterà solo dentro la vostra “casa”. Donatela a tutti, e prima ai poveri e ai giovani, che sono quelli che più ne hanno bisogno e sanno far fruttificare il dono ricevuto! Per avere vita in abbondanza occorre imparare a donare: non solo i profitti delle imprese, ma voi stessi. Il primo dono dell’imprenditore è la propria persona: il vostro denaro, seppure importante, è troppo poco. Il denaro non salva se non è accompagnato dal dono della persona. “

Il futuro e la reciprocità con i simboli del sale e del lievito madre

Il Santo Padre ha poi usato due metafore per descrivere concetti importanti come il futuro e la reciprocità, attraverso immagini semplici e quotidiane come il sale ed il lievito madre.

“Quando non c’erano i frigoriferi, per conservare il lievito madre del pane si donava alla vicina un po’ della propria pasta lievitata, e quando dovevano fare di nuovo il pane ricevevano un pugno di pasta lievitata da quella donna o da un’altra che lo aveva ricevuto a sua volta. È la reciprocità. La comunione non è solo divisione ma anche moltiplicazione dei beni, creazione di nuovo pane, di nuovi beni, di nuovo Bene con la maiuscola.”

“Non occorre essere in molti per cambiare la nostra vita: basta che il sale e il lievito non si snaturino. Il grande lavoro da svolgere è cercare di non perdere il “principio attivo” che li anima: il sale non fa il suo mestiere crescendo in quantità, anzi, troppo sale rende la pasta salata, ma salvando la sua “anima”, cioè la sua qualità.”

 

Luca Calderan
Luca Calderan è un redattore e SEO con numerosi anni di esperienza in ambito editoriale. Ex collaboratore de lastampa.it ed impiegato in ambito finance dal 2007. Luca racconta da sempre la città di Torino ed i suoi cambiamenti. Ha intervistato i più famosi artisti di Torino, sia quelli famosi che i musicisti di Torino. Volontario presso TEDxTorino e GDG Google Developer Group Torino.
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