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Fiera del tartufo bianco di Alba: il re delle tavole piemontesi

 

Pochi giorni fa è stata presentata a Torino, presso il Circolo dei Lettori, l’84° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’unica a possedere la qualifica internazionale.

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Gli chef Stefano Paganini, Andrea Ribaldone, Walter Ferretto e Matteo Baronetto hanno presentato al Piemonte il re delle Langhe, il tartufo bianco d’Alba, protagonista assoluto della festa che, dall’11 ottobre al 16 novembre, riempirà la città di Alba ogni week end.

Tartufi

Il tartufo, vero e proprio fiore all’occhiello del territorio albese, sarà acclamato da una moltitudine di incontri che, attraverso l’intervento di esperti del gusto e chef stellati, sapranno far conoscere e apprezzare al pubblico il vanto di queste terre.

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Si comincia con l’analisi sensoriale del tartufo, ogni sabato mattina nel centro albese per tutta la durata della Fiera, dove un esperto spiegherà al pubblico come riconoscere, tramite l’olfatto, i tartufi migliori, come conservarli e consumarli per poter apprezzare al meglio il gusto e il caratteristico profumo di questo fungo.

Ricerca tartufi

Giovedì 9 ottobre si terrà poi una cena ad opera dello chef Maurilio Garola – stella Michelin del ristorante La Ciau del Tornavento di Treiso -, che servirà ai commensali piatti tipici della cucina albese, abbinati ai pregiati vini di Langhe e Roero e, ovviamente, a grattate di Tartufo bianco.

La cena sarà però in realtà un vero e proprio spettacolo: si terrà infatti sul palcoscenico del Teatro Sociale G. Busca di Alba e gli attori saranno in platea, mischiati agli spettatori-commensali, con cui interagiranno.
Lo scopo della cena è principalmente benefico: parte del ricavato andrà a sostegno di Medici senza frontiere.

Degustazione

La Fiera propone inoltre, ogni sabato e domenica, i Food Moments: ad ogni appuntamento verrà presentato, da un diverso chef locale, un piatto tipico della cucina piemontese – la pasta all’uovo, le carni, i formaggi DOP, i dolci… – in abbinamento ad un pregiato vino di Langhe e Roero, al fine di mostrare i migliori connubi che la nostra tradizione culinaria possa offrire.

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Si prosegue poi con gli show cooking ad opera di chef blasonati come Matteo Baronetto – chef allo storico ristorante torinese Del Cambio -, Simone Rugiati e Ugo Alciati, chef internazionali come Ken Frank, proveniente dalla California, e altri più particolari, come chef Rubio, e un incontro con alcune massaie piemontesi, affiancate da una chef, che metteranno in scena la preparazione della classica pasta all’uovo piemontese.

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Un occhio sarà rivolto anche ai bambini, per cui saranno organizzati corsi di cucina e di alimentazione sana ad opera dello chef de La prova del cuoco : Diego Bongiovanni.

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Non solo tartufo, quindi, ma anche tradizione culinaria e, soprattutto, vino.

Altro grande protagonista della Fiera, il vino sarà il soggetto di incontri di degustazione, sempre nel centro di Alba, ogni sabato e domenica, guidati da enologi e sommelier, i quali presenteranno al pubblico, sia in lingua inglese che in italiano, i vini più famosi e blasonati prodotti sulle colline di Langhe e Roero.

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La Fiera del Tartufo vuole anche essere un momento di esaltazione non solo della cultura gastronomica del territorio albese, ma anche della cultura a tutto tondo, nel più letterale dei suoi sensi.

Ecco allora che numerosissime mostre saranno allestite nel centro storico della città per esaltare e ricordare le opere di artisti locali e internazionali, primo fra tutti Beppe Fenoglio, scrittore albese, seguito da Felice Casorati – mostra realizzata in collaborazione con la GAM di Torino -, da Enzo Mastrangelo che ricorda la ricorrenza della morte di Pinot Gallizio, figura importante nell’albese , da Anselm Kiefer, pittore tedesco ed infine da Aldo Agnelli, pittore e fotografo del palio.

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Altri incontri culturali saranno dedicati al territorio della fiera e alle sue bellezze: tour guidati ad ammirare Alba panoramica, con le sue torri medievali, Alba sotterranea, ricca di resti romani perfettamente conservati, e le colline che circondano la città, panorami mozzafiato da poco entrati a far parte del Patrimonio Unesco.

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Aspetto centrale della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba è però, sicuramente, oltre al tartufo stesso, la rievocazione storica messa in atto dai borghi della città.

Rievocazione

Rievocazione storica che prende corpo, nella prima domenica di Fiera, nell’investitura del podestà, evento che da ufficialmente inizio alle manifestazioni.

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Questa domenica, il 5 ottobre, si terrà poi l’evento di maggiore importanza della Fiera, quello che attira la maggior parte dei turisti e della curiosità del pubblico: la sfilata medievale, seguita dal Palio degli Asini.

Palio

Nel centro storico di Alba confluiranno gli appartenenti ai borghi della città, ognuno vestito con abbigliamenti tipici medievali, al fine di mettere in scena un episodio storico.

Il borgo migliore sarà poi premiato al termine della sfilata, che ha il suo culmine nell’arena dove si terrà il Palio.

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Il Palio nasce proprio in epoca medievale, al fine di ridicolizzare il più “serio” Palio di Asti, con cui Alba aveva una rivalità. Il Palio di Alba, infatti, non viene corso da cavalli, come quello astigiano, ma dagli asini, decisamente più comici nel loro procedere lentamente e nel loro bloccarsi testardamente all’improvviso, senza che il fantino possa fare alcunché per far ripartire l’animale.

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Ogni borgo “corre” con un asino e l’animale che taglia per primo il traguardo aggiudica al borgo la vittoria del Palio.

Le rievocazioni storiche, poi, nel week end del 18 e del 19 ottobre, si sposano con la tradizione culinaria, mettendo in scena, nelle varie piazze del centro storico, dei gazebo allestiti in stile medievale, dove verranno serviti cibi tipici piemontesi, diversi per ogni borgo, e dove gli stessi borghi realizzeranno giochi della tradizione medievale mettendo in palio per i vincitori vini e prodotti tipici.

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La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba ha, quindi, molteplici facce, tutte riconducibili alla buona cucina, agli ottimi vini e al folklore di una piccola città ricca di storia.

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Immergersi in questa atmosfera di festa e calore è sicuramente un’esperienza magica ed irripetibile tanto per i turisti, che rimangono ogni volta stupiti dalle bellezze che gli si presentano, che per gli albesi, orgogliosi di questa tradizione ormai quasi centenaria.

Un’occasione unica per visitare la patria di Cavour e gustarne le sue bellezze, visive, olfattive e, soprattutto, dal gusto irripetibile.