Cinema

I cinque personaggi di serie televisive che ancora (forse) non conoscete

Streaming, abbonamenti a pacchetto completo, siti dedicati e Netflix. Se si è amanti delle serie televisive, o di un qualsiasi programma tv in generale, è difficile essersi persi qualcosa per strada. Eppure il nostro folle amore per questo o per quel personaggio può farci risultare difficile scoprirne di nuovi, perché con i tuoi personaggi preferiti hai una sorta di relazione, e non vuoi tradirli, “ io finché non finisce la serie guardo solo te, poi, elaborato il lutto, darò un’occhiata a che c’è in giro. Sempre che lo elabori.”. Al momento però molte serie d’oltreoceano sono in pausa olimpica e magari, nell’attesa del ritorno di un Harvey Specter , di una Laurel Lance o di un Tyrion Lannister potreste iniziare a dare quel famoso sguardo, così giusto per…e poi chissà che non ci sia un nuovo amore in primavera!

#5 Ichabod Crane- Sleepy Hollow

Tom Mison presta il volto a questo nome storico della letteratura nordamericana nella rivisitazione ( sorvolerò se riuscita o meno…) de “ La leggenda di Sleepy Hollow”. Risorto dopo 250 anni e senza mai essersi cambiato nelle prime 10 puntate, Ichabod Crane è probabilmente l’unica vera ragione per voler guardare questo novello Supernatural. Risorto per combattere l’Apocalisse accetta di buon grado il suo ruolo , un po’ meno la distanza dalla moglie ( quando la vedrete capirete bene come mai, in alternativa digitate Katia Winter su google) condannata all’esilio da un incantesimo. Ah già, lei è una strega, George Washington è il capo delle forze del bene ( gli americani) che hanno combattuto la guerra d’indipendenza per liberarsi si dal giogo degli inglesi, ma solo perché questi sono in realtà comandati dai demoni. Insomma, se non ci fosse il gentile e astuto Crane la storia sarebbe probabilmente poca cosa, ma lui combatte l’Apocalisse con una gran dose si stile e si trova in seria difficoltà solo quando deve interagire con il mondo moderno. Certo, immaginatevi voi, saltare agilmente 250 anni… avete presente Fry? Ecco.. Ma , punticino a favore della serie, lo fa senza inutili esasperazioni. In fondo uno che risorge dopo un paio di secoli e viene inseguito da un tizio senza testa non dovrebbe essere spaventato più di tanto da un telefono cellulare…

#4 Gabriel Vaughn – Intelligence

 

Ex militare, ex marito ( e pure ex amante di Kate Austen per i nostalgici di Lost) , Johs Holloway impersona questo uomo bionico 2.0 dotato di un chip cerebrale in grado di connetterlo in real time con tutto il network internet mondiale. Manco a dirlo è un prodotto dei laboratori di ricerca del’NSA,( che evidentemente ci tengono a farci sapere che se vogliono possono agilmente spiarci anche utilizzando il cassiere del supermercato, con buona pace di Snowden), o meglio della sua divisione Cybercom, creata ( stando alla serie) appositamente per lui . Gabriel Vaughn è il classico stereotipo del brav’uomo made in USA d’oggi: patriottico ma non disposto a tutto, scontroso ma sensibile, militare ma pacifista, insomma il classico uomo perfetto del periodo post bellico. Eppure la serie non è male, si lascia guardare piacevolmente ed è impostata con quella logica che contraddistingue le più recenti produzioni statunitensi:

storia di fondo si, ma senza impegno, evitando il rischio del già citato Lost, quello del “ se perdo una puntata posso evitare di continuare a guardarlo”.

La cosa più bella? La sigla d’apertura, omaggio forse inconsapevole a quelle anni ’80, quelle con la descrizione di base della serie e dei personaggi stile A-team o Hazzard..Se non ci credete cliccate il link.

http://www.youtube.com/watch?v=dKgcLt5luMM

 #3 Fitz- Simmons – Agents of S.H.I.E.L.D.

Chi è? Che strano cognome. Ehm.. .veramente sono due persone diverse e molti sapranno bene di cosa sto parlando perché ammettiamolo, se si è fan dei “prodotti “ Marvel allora la serie sugli agenti dello S.H.I.E.L.D. (ognuno scelga l’acronimo che preferisce giacché è cambiato più volte delle acconciature di Lady Gaga) si guarda. A prescindere. Okay okay, dire che è all’altezza dei film è un’eresia, forse anche dire che è bella, ve lo concedo, ma ci sono un paio di enormi “MA”. Ma(1): le aspettative erano e sono enormi, e non è mai facile. Ma (2): i due agenti iper-geeks interpretati da Elizabeth Henstridge e Iain De Caestecker, capaci di risolvere qualsiasi crisi pseudoscientificatecnica (tutt’attaccato che suona più drama) senza neppure avere un background gallifreiano sono eccezionali. Giovani e super intelligenti , Jemma Simmons e Leo Fitz sono il lato umano dello SHIELD, la nemesi interna di Melinda May. Naturali, schietti, tanto timorosi di agire e prendere parti alle azioni della squadra che forzatamente finiscono per essere spesso i più coraggiosi, dimostrando come ancora una volta il cervello spesso batta i muscoli, anche quelli stra potenziati dell’universo Marvel. Sarà l’accento di lei, la scontata ingenuità di lui, o magari l’accento di lei…ma sono la vera forza della serie, ben più di alcuni blasonati protagonisti.

 

#2 Tommy Shelby – Peaky Blinders

Tommy Shelby aka Cillian Murphy. Il discepolo di Nolan diventa protagonista assoluto in questa serie decisamente british o meglio irish, northern irish ( talmente tanto che se provate a guardarla in lingua originale e senza sottotitoli potete anche essere docenti di letteratura inglese ad Oxford ma comunque capirete un bega) Siamo a Belfast e dintorni negli anni ’20, ai tempi del dominio delle bande criminali. Lo confesso bisogna essere amanti del genere, assai amanti del genere per apprezzare pienamente questa serie. E’ meglio se siete nati a Belfast, ancor meglio se attorno al 1925, quindi lo dirò candidamente: non vi piacerà. Ma Tom Shelby spacca e di brutto. Ha la stessa espressione ogni singolo fotogramma e di base sarebbe un male, ma in questo caso permette di rimanere costantemente stupiti dei suoi piani subdoli e geniali, che poi appena ci accingiamo a scoprirli non ci sembrano neanche così pazzeschi, anzi non ci sembrano neppure dei piani, solo dei fatti esposti, buttati lì in qualche scena. Eppure dopo qualche secondo ci si rende conto come da solo tenga in scacco tutti, ma proprio tutti e tu neanche te ne rendi conto perché nel frattempo stai pensando a Sam Neil e a come ogni serie televisiva in cui partecipa faccia fatica a vedere il decimo episodio, e quindi cerchi di non cadere nel tranello. E allora ti convinci….o sei nato a Belfast nel 1925 o questa serie NON ti può piacere. Forse… 

 

#1 Raymond Reddington – The Blacklist

Uno di quei cattivoni cosmici che non si può non amare. In “ The Blacklist ” è il protagonista unico e assoluto, si vi sono un tot di altri personaggi , ma se ogni episodio fosse composto di 40 minuti di R.R. sarebbe assolutamente identico, quando non è in scena aspettiamo che torni, quando c’è vorremmo rimanesse fino alla fine. Interpretato magistralmente da un James Spader che si fa fatica a riconoscere pensando a quello che interpretava il dott. Daniel Jackson in Stargate, Reddington da un nuovo volto al “criminal mastermind” del terzo millennio. Sconosciuto ai più, risoluto, fedele alla massima “sapere è potere”, è crudele quando serve e tremendamente intelligente e ,tanto per farsi mancare nulla , dotato di un immenso savoir- fare che porta lo spettatore a tifare per lui incondizionatamente già dal terzo minuto. L’FBI? Ma chi se ne frega dell’ FBI! Forza Raymond, fagliela vedere a quei burocrati!

Piccola postilla. A un certo punto della serie vi innamorerete di Elizabeth Keen ( Megan Boone). Vi chiederete perché. Non che sia brutta, tutt’altro, ma non ha nulla di particolare a parte una mascella che neanche lo Schwarzy dei tempi d’oro…ma succederà, è normale, non preoccupatevi.

Fulvio Pasciuti