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Jesus Christ Superstar: il musical, il disco e la data a Torino

Jesus Christ Superstar si appresta, fra pochi giorni, ad approdare anche a Torino: il musical sarà rappresentato al Teatro Colosseo da martedì 18 a domenica 23 novembre, in questo mese decisamente sotto il segno del rock, dopo Subsonica, Slash e Gabriel.

Jesus Christ Superstar

A quarant’anni di distanza dalla produzione cinematografica e nel ricorrere del ventennale della messa in scena in Italia, il musical rock per eccellenza verrà riproposto a Torino con un cast d’eccezione. A interpretare Gesù sarà infatti Ted Neely, che già interpretava lo stesso ruolo nella storica trasposizione cinematografica.

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Vent’anni fa, a Messina, veniva messo in scena per la prima volta in Italia Jesus Christ Superstar, ad opera del regista esordiente Massimo Romeo Piparo.

Oggi lo stesso regista ripropone a Torino, tappa di una tournèe che toccherà i teatri di tutta Italia, lo stesso storico musical in un’edizione ricca di effetti speciali, ancora più rock e scenografica.

Nonostante le canzoni vengano interpretate in lingua originale, Piparo bandisce i sottotitoli – ormai inutili data la grandissima fama delle musiche, dei testi e della storia narrata – in favore di scritte luminose che riportano frasi tratte dal Vangelo di Luca, estremamente d’effetto in quanto completano la scena senza sottrarle l’attenzione del pubblico.

L’orchestra dal vivo ripropone le musiche di Webber con un’intensità e un’interpretazione ancora più rock, accompagnando coreografie piene di energia arricchite da effetti scenici come botole, elevatori e passerelle che aumentano il senso della prospettiva e della vicinanza del pubblico al palco.
Completano l’opera le luci spettacolari, le quali ricordano più il concerto di una famosa rockstar piuttosto che uno spettacolo teatrale. Ed è proprio Gesù ad essere la vera e propria rockstar, protagonista indiscusso dello spettacolo.

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I coni e i disegni di luce, i flash intermittenti che accompagnano le frustate sul corpo di Cristo, l’enorme croce illuminata al neon completano questa atmosfera sempre più rock, sempre più carica di emozione e tensione che lascerà certo un segno indelebile nel pubblico in sala.

Per gli amanti del genere, dunque, un appuntamento imperdibile, questo al Teatro Colosseo: per ammirare dal vivo l’ormai storico interprete di Gesù, che a settant’anni si rimette in gioco sul palco a reinterpretare il ruolo che l’ha reso famoso, e per apprezzare una nuova edizione tutta italiana del musical, ma che mantiene inalterata la bellezza e l’autenticità delle origini, portandovi una ventata di innovazione e, ovviamente, di rock.

Era il 12 ottobre 1971 quando, per la prima volta, venne rappresentato a Broadway uno dei musical più famosi di sempre, destinato a rimanere nella storia e nel mito: Jesus Christ Superstar.

L’esordio teatrale era stato preceduto, un anno prima, dall’uscita dell’omonimo disco.
Il doppio album Jesus Christ Superstar poteva vantare, insieme ad altre voci di prim’ordine, un interprete d’eccezione: a dare la voce a Gesù nell’album del 1970 fu infatti Ian Gillan, storico cantante del gruppo rock britannico Deep Purple.

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Le musiche contenute nel disco, nate dalla fantasia del compositore Andrew Lloyd Webber – autore di enorme successo a Broadway, noto al pubblico soprattutto per capolavori del musical come Evita, Cats e The Phantom of the Opera – e accompagnate dai testi di Tim Rice – famoso autore di testi per musical e film, lavorerà nuovamente al fianco di Webber nel musical Evita, vincendo un Oscar per la canzone You must love me. A Rice si devono inoltre le colonne sonore di due veri e propri capolavori della Walt Disney Company, Aladdin e Il re leone, le cui canzoni gli faranno nuovamente guadagnare altre due statuette – riscossero fin da subito un enorme successo in tutto il mondo, arrivando a vincere il disco d’oro.

Altrettanto successo ottenne il musical: a partire dalla data del suo debutto, rimase in scena a Broadway per 18 mesi, mentre a Londra fu replicato per otto anni consecutivi, diventando il musical rappresentato per maggior tempo senza interruzioni nel West End. Successivamente venne poi rappresentato nei teatri di tutto il mondo, mantenendo immutato il suo successo fino ad oggi.

Jesus Christ Superstar narra la storia dell’ultima settimana di vita di Gesù: l’ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione. Il tutto in un atmosfera rock dove il punto di vista adottato per la narrazione è quello di Giuda Iscariota, scelta innovativa e originale che permette di mettere in scena il conflitto umano e ideologico tra lui e Gesù.

Giuda viene rappresentato come enormemente geloso del messia e dei suoi poteri, pronto ad accusarlo e a tradirlo. Ma i dubbi sulla fondatezza delle sue accuse iniziano ben presto a farsi strada nell’animo di Giuda e, dopo aver condannato a morte Gesù con il suo bacio, il pentimento per la crudele azione compiuta lo porta al suicidio, impiccandosi.

Gesù si mostra invece come la “superstar” del titolo: zittisce con sicurezza Giuda e le sue accuse, scaccia via con forza i mercanti dal tempio, mantiene il controllo e la sicurezza della sua fede anche durante il processo, l’incarcerazione – durante la quale il fantasma di Giuda torna a fargli visita per una discussione sulla fede – e la crocifissione. Come una vera star Gesù è seguito dalla folla, esaltata dal suo passaggio e dalla sua presenza, ed assistito in tutto da Maria Maddalena, una sorta di groupie che lo segue ovunque dando adito a supposizioni su una relazione tra i due. Il musical si chiude con l’immagine di Cristo morto in croce.

Inizialmente, visto il tema particolarmente scottante per il periodo e il modo in cui veniva trattato, il musical scatenò numerose polemiche. Furono oggetto di protesta la messa in discussione della divinità di Cristo, mai data per scontata e continuamente posta in gioco dalle accuse di Giuda, e il comportamento di Maria Maddalena, che appare palesemente innamorata di Gesù.

Tuttavia queste polemiche, anche se in alcuni casi limite (come in Sudafrica) portarono alla sospensione della rappresentazione, non scalfirono il successo del musical, ma anzi contribuirono a innalzare Jesus Christ Superstar nell’olimpo dei musical rock, un vero e proprio cult per gli amanti del genere. Dato l’enorme successo riscosso dallo spettacolo teatrale, il regista Norman Jewison decise di realizzare una trasposizione cinematografica del musical.

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Il film, uscito nel 1973, segue abbastanza fedelmente la trama dello spettacolo teatrale, riprendendone tutte le canzoni di Webber e Rice, in modo da realizzare un film esclusivamente cantato, senza dialoghi. I protagonisti del musical assumono le sembianze di un gruppo di hippies, e anche Gesù ha caratteristiche che lo rendono simile ad ogni altro comune mortale, senza esaltarne la divinità.

Quest’ultimo è rappresentato in modo magistrale dall’attore Ted Neeley, interpretazione che gli valse, insieme a Carl Anderson nei panni di Giuda, la candidatura al Golden Globe dell’anno successivo.

Come era prevedibile, anche il film risultò essere un enorme successo di pubblico, nonostante il ripetersi di critiche e proteste, soprattutto nel nostro paese. L’altissima qualità artistica del musical, la sua trama irriverente e innovativa, capace di far discutere, le tantissime interpretazioni diverse in tutto il mondo, i riadattamenti cinematografici contribuirono dunque a far assurgere Jesus Christ Superstar alla fama mondiale, un’opera rock imperdibile per gli appassionati di Broadway.