Musica Torino News Torino

Ligabue: la ragazza di Torino e le altre

Chiunque ascolti la radio – in auto, al lavoro, al supermercato – ormai sa che Luciano Ligabue conosce una ragazza di Torino. Ne parla nel suo ultimo singolo, Siamo chi siamo, estratto dall’album Mondovisione.

Ma…chi è questa ragazza?

Lo scorso 9 settembre il Mondovisione Tour del cantautore emiliano è giunto anche a Torino, allo stadio Olimpico, e in quell’occasione il cantautore emiliano ha risposto ai suoi fan, che hanno accolto l’esecuzione della canzone con un vero e proprio boato, orgogliosi e felici di sentir nominare la loro città in uno dei singoli di maggiore successo dell’album.

ragazza di Torino

Davanti ad un pubblico di 40mila persone Ligabue ha spiegato che in realtà la ragazza di Torino non esiste: le ragazze di Torino sono tante, sono tutte quelle giovani donne che rifiutano di essere etichettate, classificate come generazione a cui i media affibbiano di volta in volta aggettivi e attributi differenti, spesso negativi, senza comprendere a fondo la psicologia e le dinamiche di ognuno, senza scendere nei dettagli ma generalizzando casi particolari, attribuendone le caratteristiche a milioni di giovani che, invece, non vi si riconoscono.

Non si può e non si deve parlare di “generazione” perché, in fondo, l’unica certezza è che Siamo chi siamo.
Una canzone che è quasi un inno all’individualità e una rivalutazione dei giovani. Questo è solamente uno dei tanti dialoghi di Ligabue insieme al suo pubblico, che lo ascolta esultante in attesa della prossima canzone.

All’Olimpico Ligabue parla, oltre che della ragazza di Torino, anche delle sue esperienze da frequentatore di bar, delle persone che vi ha incontrato e che gli hanno ispirato i suoi testi – Bambolina e barracuda in questa occasione, ma i successi del cantante legati ai personaggi da lui incontrati sono moltissimi -, e del suo bisogno di utilizzare le canzoni come “post-it” per ricordare le cose importanti.

libabue tour

Queste chiaccherate alla platea sono da anni una costante nei concerti del Liga, che ama introdurre i suoi pezzi e smorzare la tensione e l’energia con monologhi a volte seri, a volte comici.
Degni di nota a questo proposito sono Voglia di caffè, simpatico racconto rintracciabile su YouTube in cui il cantante, durante una performance, racconta una dis-avventura con un suo “fans”, e l’introduzione, fatta anni addietro, alla canzone Una vita da mediano, in cui Ligabue spiega la sua filosofia di vita, il suo volere sempre fare meglio, il suo costante impegno in ogni progetto, anche se spesso questo impegno non vede realizzati frutti concreti.
Filosofia che ha il suo parallelo nel ruolo del mediano nel calcio, che corre per intercettare palla in tutto il campo, ma non realizza mai personalmente un gol.

Lo spettacolo che Luciano Ligabue ha regalato a Torino è stato certamente unico e meraviglioso: un palco a 180° proteso ad abbracciare la folla, giochi di luci spettacolari, e una vera e propria star capace di trascinare il suo intero pubblico e di chiudere con un successo incredibile la stagione estiva dei concerti della città.

Mondo tour

Ma Luciano Ligabue non si limita all’Italia. È infatti da poco partito il Mondovisione Tour Mondo 2014, che vede il cantautore emiliano impegnato per la prima volta in una serie di concerti negli USA.
Toronto e New York, che già lo hanno accolto caldamente regalandogli un enorme successo nelle date del 18 e 19 ottobre, e, a seguire, Los Angeles, Sand Francisco e Miami.

Liga New York

Il successo d’oltremare comunque non impedisce a Ligabue di impegnarsi contemporaneamente anche sul fronte italiano, dove ha all’attivo una collaborazione con uno dei più importanti cantautori nostrani, Francesco De Gregori che del Liga dice: “L’idea di riprendere Alice e di metterci dentro la voce di Luciano…Una voce importante, sonora, molto carica di suggestione. Per essere sincero fino all’osso dirò anche che mi tentava molto il fatto di mettere in gioco due generazioni diverse.”

Nonostante la difficoltà del confronto con l’originale, il pezzo, realizzato quasi per gioco durante un incontro tra i due cantautori, partendo da un’idea improvvisata e da due chitarre, è decisamente ben riuscito.

Lo stesso De Gregori appare estremamente soddisfatto del risultato, considerando l’apporto di Ligabue come una ventata di novità e colore nella vecchia canzone, che appare diversa, ma ricca di nuove sonorità.

Ligabue non è nuovo al riarrangiamento di vecchi successi della canzone italiana.
Noti sono infatti le sue interpretazioni de I giardini di marzo e La canzone del sole di Lucio Battisti, di Fiume sand creek e, allo scorso Festival di Sanremo, di Creuza de ma di Fabrizio De Andrè e di Dio è morto di Francesco Guccini. Con quest’ultimo aveva anche realizzato un duetto a sorpresa sul palco dell’Ariston in occasione del Premio Tenco con la canzone scritta a quattro mani Ho ancora la forza.

Di grande successo rimane inoltre la canzone realizzata con Elisa, Gli ostacoli del cuore, enorme successo del 2006, contenuta nell’album Soundtrack ’96-’06, il primo album raccolta ufficiale della cantante.
Al 1994 risale invece la collaborazione con il gruppo italiano Negrita, per la realizzazione del singolo L’han detto anche gli Stones, inserito questa volta all’interno di un album di Ligabue, A che ora è la fine del mondo?.

Le collaborazioni più importanti di Luciano Ligabue sono però, sicuramente, quelle realizzate a scopo benefico. La prima risale al 1999, anno in cui egli si riunisce con i cantanti italiani Jovanotti e Piero Pelù per incidere il singolo Il mio nome è mai più.

Stimolato soprattutto dalle violente guerre nell’ex Jugoslavia e nel Kosovo, il progetto prevedeva di devolvere l’intero guadagno derivato dalla vendita del singolo a sostegno di Emergency e delle sue campagne in Afghanistan, Cambogia, Ex Jugoslavia e Sierra Leone. Il successo ottenuto fu tale da renderlo il singolo più venduto di quell’anno.

Nel 2009 Ligabue incide, insieme a moltissimi altri artisti italiani che, insieme, prendono il nome di Artisti Uniti per l’Abruzzo, la canzone Domani 21/04/2009, in favore dei terremotati dell’Aquila, anch’esso risultò essere il singolo più venduto di quell’anno.

Il pezzo, rivisitazione di una canzone di Mauro Pagani modificata nel testo in modo da adattarla al contesto, fa parte dell’iniziativa Salviamo l’arte in Abruzzo e, nello specifico, si pose lo scopo di utilizzare i proventi delle vendite per la ricostruzione del conservatorio e del teatro dell’Aquila.

Ligabue ha anche partecipato al concerto Italia Loves Emilia, in collaborazione, anche qui, con moltissimi artisti della scena canora italiana. L’evento, svoltosi il 22 settembre 2012 all’aeroporto di Reggio Emilia – quel famosissimo Campovolo teatro di così tanti concerti di Luciano -, rappresenta un’iniziativa benefica in favore dei terremotati dell’Emilia Romagna, a cui la raccolta fondi tramite l’acquisto dei biglietti era indirizzata. In questa occasione Ligabue riporta sul palco Il mio nome è mai più, insieme, oltre a Jovanotti e Piero Pelù, anche a Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni.

Ligabue duetta inoltre con Zucchero sulle note di uno dei suoi più grandi successi, Non è tempo per noi, e canta insieme a tutti gli altri artisti partecipanti la cover di Pierangelo Bertoli: A muso duro.