Attualità Cinema

Star Wars VII: la Forza risvegliata dalla Disney

Alla fine è arrivato. Da poco più di un mese, il teaser trailer del nuovo episodio di Star Wars, che per noi sempre sarà Guerre Stellari, la saga cinematografica e non solo che ha fatto e fa ancora sognare quasi quattro generazioni di adulti e bambini con le sue astronavi scassate iperveloci, pianeti semoventi e pianeti che esplodono, alieni il più strani possibile e deserti voracissimi, ha dato bella mostra di sé qualche giorno fa a fine Novembre. Proprio poco prima delle feste natalizie, insieme a panettoni, frutta secca, dolci e cene luculliane, ad allietare i palati di noi poveri mortali che facciamo illazioni e saliviamo da quando è stato dato l’annuncio ufficiale sia dell’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, sia del conseguente e abbastanza logico prosequio sul grande schermo. Quello che era stato sognato fin dall’inizio da papà (o nonno, adesso) George Lucas, nove film sequenziali che raccontassero la storia dell’alba e della caduta di un Impero Galattico cattivissimo a seguito di una ribellione di poveracci male in armi – dove l’ho già sentita, tra un Asimov e una guerra d’Indipendenza americana? – è quasi in dirittura d’arrivo. Manca un anno giusto giusto.

Star Wars 7 The Force Awakens

Analisi approfondite fotogramma per fotogramma del minuto e mezzo di filmato ne sono state fatte a centinaia, se non a migliaia. Io che posso dire? Mi è piaciucchiato, sì. La salivazione non si è azzerata, anzi. Mi sono accorto però che non c’è più quella magia provata nel lontano 1978, quando a dieci anni d’età sono venuto a conoscenza per la prima volta che nei cinema (multisala non esisteva neanche come vocabolo) era arrivata una rivoluzione per la fantascienza, poi rivelatasi molto poco fantascienza ma molto più fiaba e fantasy ambientata nello spazio. Ci mancherebbe ed è giusto che sia così, ogni cosa ha il suo tempo e viene assimilata in maniera diversa a seconda dell’età. È rimasta l’impressione però che la Disney abbia voluto percorrere le stesse orme della seconda trilogia girata da Lucas tra il 1999 e il 2003, ovvero che abbia voluto infilarci dentro elementi “bambineschi”, simpatici e allegri, forse per attirare le nuove generazioni di fanciulli dell’ultimo lustro.

Elementi che rendono appetibile in questo senso il trailer: be’, innanzitutto il droide palla che rotola via veloce, della famiglia degli R2. Essendo un sequel ambientato trent’anni dopo la trilogia originale, che la Disney ce ne scampi se lo presenteranno come figlio o nipotino di R2D2, come se i droidi potessero figliare. Spero davvero di sbagliare e di brutto, anche. E poi la ragazza sullo speeder a forma di grosso hot dog rettangolare. Vero che Star Wars ci ha abituato alle forme più strane di mezzi di locomozione, come gli Star Destroyer o la stessa Morte Nera, ma uno speeder del genere fa nascere più di un sorriso proprio come gli “sgusci” (ma dai, traduttori! Non mi è mai andata giù questa, come il personaggio di Jar Jar Binks).

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Gli altri elementi che fanno aumentare la salivazione, invece, eccoli: i due bellissimi X-Wing in volo radente sull’acqua, adoriamo i caccia ribelli per antonomasia da quando s’infilavano nel canalone della Morte Nera;

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Lo Jedi sconosciuto che attiva una strana spada laser con elsa anch’essa laser, personaggio di evidente appartenenza al lato oscuro della Forza in quanto incappucciato di nero mantello e con spada dalla luce rossa in stile medievale.

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Infine Sua Maestà il Millennium Falcon in volo carpiato su quello che pare essere il deserto di Tatooine, inseguito da due Tie Fighter e accompagnato dalla stra- stra- stra-famosissima colonna sonora di John Williams. La scena mi ha fatto venire non solo un brivido di emozione ma anche una lacrimuccia. Vale tutto il teaser trailer.

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Mi pare che J.J. Abrams stia facendo un buon lavoro come lo ha fatto per i due Star Trek, nonostante tutto (sono un purista, quindi un’altra cosa che non mi è andata giù è stata la cancellazione di trent’anni di continuity, soprattutto di TNG e DS9). Lo attendo al varco fra meno di un anno, 18 dicembre 2015, per vedere e tastare cosa ha combinato con IL mito. Star Wars, Episodio VII: Il Risveglio della Forza.

Sentiamo il parere di un esperto della saga: Giacomo Brunoro, presidente dell’Associazione Sugarpulp di Padova, movimento culturale che racchiude in sé tutto ciò che riguarda l’arte di genere nelle sue forme a trecentosessanta gradi, e direttore artistico di L.A. Case, casa editrice digitale californiana.

Intervista a Giacomo Brunoro,

esperto Starwarsiano dell’Associazione Sugarpulp e Direttore di LA Case Books, casa editrice digitale statunitense

Jack Browngold

Ciao Giacomo e benvenuto sulle pagine di Taurinews, organo locale online d’informazione riguardante gli eventi culturali, artistici e lavorativi di Torino e dintorni ma anche eventi di spicco da tutto il mondo. È questo proprio il caso del rilascio del teaser trailer di Star Wars: The Force Awakens, in italiano Il Risveglio della Forza. Da esperto del mondo starwarsiano, canonico ed espanso, che ne pensi di questi pochi minuti di footage regalatici da J.J. Abrams? Emozioni?

Come tutti i fan ho fatto un salto sulla sedia quando ho visto il Falcon. C’è davvero poco da fare ma quando ho visto il Millenium Falcon che esplodeva nello schermo ho provato un brivido e a stento ho trattenuto una lacrimuccia. Per il resto, anche se stiamo parlando di un teaser trailer e quindi praticamente del nulla, devo dire che ho provato una serie di good vibrations. Personalmente non sono un fan dei tre film diretti da Lucas dal ’99 in poi, e in questi pochi secondi ho visto idee, movimento, tensione, passione… tutte cose che mi hanno emozionato. Non mi fa impazzire quello strano speeder, mentre mi piace lo spadone laser “medievale”, l’elemento che più di ogni altro ha diviso in due i fan di Star Wars.

Cosa hai pensato di preciso quando hai saputo per la prima volta dell’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney? Hai pensato anche tu a Topolino con la spada laser?

Sono stato felicissimo: Lucas ha dimostrato ampiamente di non essere più in grado di gestire un mondo anzi, un universo, che è diventato molto più grande di lui. La Disney, pur con molti limiti, è la più grande fabbrica di sogni contemporanea e sono convinto che riusciranno a sfruttare al meglio l’enorme potenziale di SW. Di fatto hanno già iniziato dando una spinta enorme al merchandising e a tutto l’Universo Espanso. Sono stato a ottobre per un paio di settimane in California per motivi di lavoro e, rispetto all’anno scorso, è impressionante la “presenza” di Star Wars in ogni negozio… ovunque! Il brand SW ha aumentato al sua visibilità in maniera impressionante, e secondo me è un bene perché è il modo migliore per garantire lunga vita a tutto l’universo Star Wars.

Domanda forse banale: ti piaceva di più la trilogia originale di A New Hope? Secondo te la trilogia di Lucas incentrata sull’ascesa e la caduta di Anakin Skywalker come ha cambiato lo spirito originale di Star Wars?

Come avrai capito per me quando si parla di Star Wars c’è soltanto una trilogia, vale a dire Episodio IV, V e VI. I film girati da Lucas a partire da Episodio I hanno dimostrato un limite di scrittura imbarazzante. È (quasi) tutto sbagliato perché, al di là delle pacchianate e degli errori macroscopici, si è voluto scrivere tre film per giustificare i precedenti tre, cosa che non regge da un punto cinematografico. Se Episodio II e III ancora oggi “tengono botta” grazie ad un visual superbo, Episodio I è invecchiato malissimo. Lo spirito originale di Star Wars comunque non è stato intaccato minimamente: i fan perdoneranno sempre tutto a Lucas e, anche se delusi dagli ultimi film, vogliono sognare ancora con Guerre Stellari. E poi, non appena sullo schermo compare la scritta “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” il cuore batte a mille e tutto il resto non conta.

Pensi che la nuova trilogia della Disney seguirà le orme della prima o della seconda trilogia, in quanto a “bambinate”? Odi anche tu Jar Jar Binks e gli “sgusci” in questo senso?

Proprio in questi giorni ho rivisto la nuova trilogia con mio figlio di 4 anni e mezzo e Episodio I è il suo preferito: gli sgusci e Jar Jar Binks sono le cose che gli piacciono di più, (dopo le spade laser naturalmente!). Personalmente credo che Jar Jar e gli sgusci siano soltanto uno dei tanti problemi di un film scritto con i piedi, così come tutta la “nuova” trilogia. Io credo (e spero) che la Disney invertirà la rotta con una produzione più adulta, dai teenager in su per dirci, sviluppando magari progetti specifici per i più piccoli.

Cosa ne pensi dell’Universo Espanso di Star Wars? Ho letto che quella continuity non verrà più considerata dalla Disney… Se fosse vero, come si fa ad azzerare, ad esempio, un capolavoro come la trilogia dell’Erede dell’Impero scritta da Timothy Zahn?

Su questo tema lo stesso Lucas è sempre stato molto rigido, di fatto l’unico canone di Star Wars è quello raccontato nei 6 film visti al cinema. Poi ci sono alcune idee sviluppate da altri che sono state inglobate nel canone (Coruscant ad esempio è un’invenzione di Zahn). Può sembrare un paragone azzardato ma si svilupperà sempre di più un fenomeno analogo a quanto è successo con i testi sacri cristiani: un canone ufficiale e una serie di testi apocrifi. Non verrà azzerato né cancellato nulla, ma gran parte di ciò che è stato fatto finora resterà “fuori canone”, con buona pace degli autori coinvolti nei vari progetti (so che ad esempio Timothy Zahn e Drew Karpyshyn si sono arrabbiati molto). Verranno mantenuti all’interno del canone solo gli spunti originali di Lucas e alcuni personaggi o episodi pensati per l’universo espanso che verranno approvati dalla Disney. Per il fan cambia davvero poco: nessuno può cancellare personaggi come Revan nel cuore dei fan, giusto per fare un esempio. E per quanto riguarda i libri non credo ci saranno mai grossi problemi: se i fan continueranno a richiederli e a comprarli verranno ristampati, poco importa se “canonici” o meno.

Da quanto tempo sei un appassionato di Star Wars? Raccontaci la tua “prima volta”.

Da sempre, tanto che non ho un ricordo “nitido” della mia prima volta con Star Wars. Era qualcosa che piaceva ai miei cugini più grandi e che ho iniziato a vedere fin da piccolo (sono del ’76). In pratica sono cresciuto con Guerre Stellari.

Cosa ne pensi delle fan fiction? Per esempio, della bellissima saga tutta nostrana di Dark Resurrection di Angelo Licata?

Se la fan fiction è scritta bene per me è ok. Conosco Dark Resurrection ma non ho ancora avuto modo di vederlo.

Hai giocato ai meravigliosi videogame della Bioware, Knights of the Old Republic? Se sì, anche tu aspettavi con ansia il termine della trilogia invece dell’mmorpg The Old Republic?

Non sono un videogiocatore, o meglio non lo sono più da tanto tempo… Seguo con passione e interesse il mondo del gaming ma evito di videogiocare per non essere risucchiato da lato oscuro 😀 Per quanto riguarda The Old Republic ho letto soltanto i libri (anche se non tutti sono tradotti in Italiano).

Cambiamo discorso. Sei anche Presidente dell’Associazione Sugarpulp, ce ne puoi parlare brevemente? Gli scopi, gli obiettivi futuri, come e perché è nata Sugarpulp.

Sugarpulp nasce come movimento letterario per idea di Matteo Strukul e Matteo Righetto intorno al 2008. Poi il movimento si è allargato e si è trasformato in un’Associazione Culturale, di cui sono presidente dal 2010. L’idea iniziale era quella di raccontare il territorio utilizzando il genere, con il passare degli anni c’è stata un’evoluzione e oggi Sugarpulp è tante cose, online e offline: un magazine online (sugarpulp.it), un blog multiautore (blog.sugarpulp.it), una Convention Internazionale (SugarCON), tanti eventi e rassegne in tutta Italia, un gruppo di autori che pubblica con tanti editori diversi, un gruppo di persone unite dalla passione per la scrittura e la cultura. Ecco perché parliamo di libri, fumetti, film, serie tv, arti visive… Sugarpulp è un “universo espanso” fatto da persone che sono collegate da una grande passione per le storie e per chi le racconta.

Brunoro Sugarpulp

Sei anche Direttore Editoriale della casa editrice digitale LA Case, con sede a Los Angeles. Ci racconti un po’ di quest’altra tua avventura?

LA CASE Books nasce nel 2010 da un’idea mia e di Jacopo Pezzan, italiano che vive negli USA dal 2008. Lui da lì si era reso conto che il digitale era un’opportunità concreta e abbiamo dato il via a questo progetto che ci ha regalato e continua a regalarci tantissime soddisfazioni. Siamo partiti dagli audiolibri, settore in cui avevo maturato una grande esperienza grazie alla mia lunga collaborazione con l’editore GoodMood.it, e poi ci siamo aperti agli ebook. In questi anni siamo riusciti a dar vita ad un catalogo di più di 150 titoli in 5 lingue diverse togliendoci delle belle soddisfazioni.

Per LA Case pubblichi in maggior parte saggi o approfondimenti vari ma nell’ultimo anno hai fatto uscire anche narrativa nella collana Popcorn con i due romanzi brevi Trovate Skuld! – Chimera: Squadra Anti Nazi I e Fermate Skuld! – Chimera: Squadra Anti Nazi II, scritti dalla coppia Matteo Strukul e Marco Piva- Dittrich. Come vanno le cose su questo versante? Hai intenzione di continuare l’avventura di Popcorn?

La narrativa per noi è un’area di interesse marginale, il core-business del nostro progetto è legato alla saggistica ultra-pop. L’idea di fondo infatti è quella di dar vita a testi pensati per i “non lettori”, volumi agili che uniscano informazione ed entertainment sulla scia dello stile storico della divulgazione di matrice anglosassone. Questo non ci impedisce di fare degli esperimenti anche con la narrativa, centellinando i titoli ma scegliendo testi per noi particolarmente significativi. Semplificando potremmo dire che la saggistica pop è il dovere, la narrativa è il piacere 😀

Hai qualcosa da dire in particolare ai lettori di Taurinews, a Torino e al Nord-Ovest, tu che sei un fiero rappresentante delle barbabietole del Nord-Est?

Sono molto legato al Piemonte perché parte della mia famiglia vive in quella regione e quindi ho avuto modo di visitarla spesso negli anni. E poi tutti gli anni a maggio torno a Torino per il Salone del Libro, evento che mi ha fatto innamorare di questa splendida città. Per non parlare della Juventus… diciamo che vi manca soltanto una cosa: una bella colonia Sugarpulp! Quindi datevi da fare, vogliamo le barbabietole anche a Nord-Ovest!

Sugarpulp

Grazie per la tua disponibilità, Giacomo. Un caloroso saluto da Taurinews. C’incontreremo presto al Salone del Libro qui a Torino, spero, e ci daremo da fare per coltivare un campo di barbabietole tutto piemontese. Intanto proseguiamo insieme sul sentiero tracciato da Taurinews e da Sugarpulp, lastricato di novità succose nell’attesa di Star Wars VII: Il Risveglio della Forza. Segnatevi la data: 18 Dicembre 2015.