The Grand Budapest Hotel: questione di simmetria

The Grand Budapest Hotel

Uscito nelle sale italiane il 10 aprile, “The Grand Budapest Hotels“, è già un cult. Un cast stellare, formato da Ralph Fiennes, Murray Abraham, Adrien Brody, Jude Law, Edward Norton, Bill Murray, Willem Dafoe e un’irriconoscibile Tilda Swinton, per citarne solo alcuni. Una fotografia impeccabile e una trama eccezionale, ispirata alla letteratura mitteleuropea e in particolare all’immaginario dello scrittore Stefan Zweig, fanno di questo film un prodotto eccellente e godibile a più livelli d’interpretazione.

Trama di The Grand Budapest Hotel

Ambientata a cavallo tra le due guerre, la pellicola narra le avventure di Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso e famoso albergo europeo e di Zero, il “garzoncello” immigrato, appena assunto dalla struttura, che diviene presto il suo più fidato amico. Sullo sfondo, la violenta battaglia per impadronirsi di un’enorme eredità, una dolce storia d’amore e l’incubo di un potere sempre più forte e in rapida ascesa, mentre il continente subisce una radicale trasformazione.

Il regista di The Grand Budapest Hotel

Il regista del film è Wes Anderson, uno di quegli artisti che o si ama o si odia, poiché il suo modo di raccontare una storia è talmente unico e inimitabile da non concepire mezze misure. Le sue sono fiabe per adulti, dolci e amare al contempo, dove il mondo è visto con gli occhi di un sognatore che si imbatte spesso nella più cruda realtà e la trasforma, ma senza mai sottovalutarla. Caratteristica fondamentale della regia di Anderson è poi la perfetta simmetria delle riprese, studiate nei minimi dettagli, per dipingere in ogni fotogramma, un piccolo mondo pieno di emozioni.

I molti fans del regista amano così tanto la simmetria delle sue opere da avergli dedicato questo video tributo: