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Torino Comics 2014: com’è andata?

Ed anche l’edizione 2014 di Torino Comics si è conclusa. Che cosa ci ha lasciato questa edizione del ventennale?

Poco o niente come sempre.

Se in Italia c’è una fiera del fumetto che diminuisce sempre il numero di ospiti (soprattutto stranieri) e che organizza sempre meno eventi, questa è di sicuro Torino Comics. Quanto sembrano lontani gli anni delle presenze di pilastri del fumetto come Will Eisner o dell’allora quotatissimo (e pagatissimo) disegnatore Marvel Mark Bagley?

Fatta eccezione per qualche presenza di grandi autori italiani, come Gabriele Dell’Otto, Simone Bianchi o Sara Pichelli, ormai collaboratori fissi della Marvel comics, notiamo ancora un disinteresse generale per gli autori europei ed americani. Non è un caso che la Marvel Italia non abbia più uno stand da anni a Torino.

Torino Comics

A fronte di investimenti sempre minori, fatto salvo la scelta di un nuovo padiglione leggermente più ampio del Lingotto Fiere, il prezzo del biglietto è ancora aumentato arrivando a ben 12 Euro! I ridotti, che annoveravano pochissime convenzioni (nemmeno gli universitari), costano ora 10 Euro, ed è il prezzo che pagano già i bambini dai 6 ai 12 anni.

Pagare 12 euro praticamente per una mostra-mercato, vista la ormai sola presenza di rivenditori è assurdo e fondamentalmente sbagliato.

Unica attrazione vera, anche quest’anno sono stati i cosplayers, i ragazzi travestiti come i loro eroi del mondo delle nuvole parlanti, che animano costantemente la manifestazione. Il livello dei costumi e delle personificazioni degli eroi sono stati di altissimo livello e sono culminati con la classica gara di cosplay.

Per gli anni prossimi si spera in una manifestazione più coraggiosa, capace di competere con le altre a livello italiano e che non butti tutto il peso sulle spalle dei cosplayers o degli espositori più coraggiosi.

M.P.