premio Macchina da scrivere
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Il Premio Macchina Da Scrivere e le vicende della musica popolare contemporanea

Scrittura e musica sono mondi che spesso vengono a toccarsi e che generano opere che sanno trasportare il lettore a spasso per percorsi musicali, palchi, storie di band di nicchia e di grande successo, facendoci percepire l’umido di una sala prove di provincia, così come il caldo soffocante di una sala concerti straripante di pubblico pagante.

 premio Macchina da scrivere
Il premio Macchina da scrivere, nato nel 2012 per volere dell’istrionico Giulio Tedeschi di Toast Records, si occupa proprio di opere letterarie dedicate alla musica ed giunto nel 2016 alla sua quarta edizione. Qui di seguito riportiamo la lista dei premiati e delle categorie, in attesa di nuove note che usciranno dai libri in gara l’ano prossimo. Sempre con i piedi sul palco!
 
Il Premio Macchina da Scrivere nasce nel 2012, da una idea di Giulio Tedeschi (Toast Records, AudioCoop Piemonte e Valle d’Aosta, Wanted Primo Maggio, Attentato Alla Musica).
La selezione dei materiali e la classifica finale non viene demandata, come da abitudine, a comitati di lettura o a giurie di esperti, ma ricade esclusivamente sull’ideatore dell’iniziativa, il sopra citato Tedeschi, supportato dallo staff della Toast Records.
L’obiettivo del riconoscimento, unico nel suo genere in Italia, è quello di ordinare e sottolineare ogni anno i materiali cartacei che vanno ad analizzare e celebrare (da vari punti di vista), la storia della musica popolare contemporanea affrontata in tutti i suoi possibili e svariati aspetti. Dal “commerciale” al “colto” (tenendo presenti tutte le sfumature intermedie), con particolare attenzione verso le analisi che si sforzano di affrontare l’area creativa, materia del Premio, con sensibilità sociale.
L’esame annuale, che si estende dal 1970 ad oggi, affronta generi diversi (saggi, romanzi, libri fotografici, riviste, tesi di laurea ed opere inedite).
L’edizione del 2016 (dedicata quest’anno alla memoria di Umberto Eco) si è conclusa con la comunicazione dei risultati il 20 dicembre.
(sezione Saggi) Daniele Biacchessi “Storie di rock italiano” (Jaka Book, 2016): “per l’analisi non consueta che ha posto in parallelo vicende sociali e fatti creativi”.
(sezione Biografie) Paolo Talanca “Ivan Graziani. Il primo cantautore Rock”, prefazione di Andrea Scanzi (Crac Edizioni, 2015): “per il coraggioso desiderio di sondare una figura artistica non ancora del tutto svelata”.
(sezione Autobiografie) J-Ax “Imperfetta forma” (Mondadori, 2016): “per la cocciuta voglia di raccontarsi”
(sezione Romanzi) Bruno Segalini “Fiamme e Rock’n’Roll”, introduzione di Sandrone Dazieri (Shake Edizioni, 2016): “per non aver abdigato alla propria rabbia”
(sezione Songbooks) Salvo Amore e Giuseppe Cardello “Poeta d’Amuri” (duetredue edizioni, 2015): “per l’audace e spericolata voglia di coniugare musica, poesia e voglia di futuro con il flusso della tradizione”.
(sezione Riviste) “Il Cantautore” (Sprea, 2016): “per la volontà di riportare alla luce il mondo della canzone d’Autore”.
Tra i premiati, i segnalati e i presi in esame del passato ricordiamo: il professore Lello Savonardo, i musicisti Tony Face Bacciocchi, Roberto Russo, Turi Messineo, i giornalisti Renato Marengo, Max Stefani, Gianni della Cioppa, Federico Guglielmi, i critici Salvatore Coccoluto, Antonello Cresti, gli scrittori Nico Ivaldi, Bruno Panebarco, l’architetto Giovanni Battista Mezzani, etc.
Nel 2015 la classifica finale ha visto anche la presenza di un riconoscimento speciale alla marchigiana Crac Edizioni, come migliore Casa editrice specializzata dell’anno.
MICHELE ALBERA