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La presunta origine egizia di Torino: Eridano e Iside

La vicenda della presunta origine egizia di Torino ebbe inizio nel 1593 d.C., ovvero quando Emanuele Filiberto, duca di Savoia, decise di trasferire la capitale del regno sabaudo a Torino.

Emanuele Filiberto duca di Savoia
Emanuele Filiberto duca di Savoia

 

Torino capitale

L’abbandono di Chambery era una delle azioni da attuare per realizzare un piano di espansionismo politico ben delineato dalla casata savoiarda.

Come spesso accade, la storia è legata alle azioni degli uomini e in questo caso in particolare a un intellettuale: il barone savoiardo Filiberto Pingone, il cui ruolo, designato dal sovrano, era quello di detenere e trasmettere le glorie e le spettanze dinastiche dei Savoia.

Augusta Taurinorum 2
Al dotto fu inoltre affidato un incarico delicato ma quanto mai strategico: scrivere la storia della città, nobilitandola rispetto ad altri centri ed enfatizzandone le tradizioni culturali, in modo da giustificare l’atto di Emanuele Filiberto che trasformò l’allora poco significativa Torino nel baricentro dello stato sabaudo.

L’origine egizia ad opera del Pingone

Il Pingone riuscì a compiere il suo miracolo: attingendo da fonti di dubbia attendibilità, plasmò il nucleo di alcune leggende per i fini reali prefissati e dotò la nuova capitale di origini auree.

pingone

L’opera che ne scaturì, dal titolo Augusta Taurinorum, costituì la prima storia di Torino di epoca moderna, il cui incipit, vergato in colta e raffinata lingua latina, evidenziava la fondazione, nell’anno 1529 a.C,. di colonie nella terra dei Liguri da parte di Eridano o Fedonte, principe proveniente dall’ Egitto.

eridano

Ecco dunque da dove arriva la storia dell’origine egizia di Torino.

Eridano e il Po

Partendo da questo antefatto, il dotto savoiardo, con leggere modifiche, portò la presenza di Eridano sul tratto del Po che attraversa Torino. La leggendaria origine della nuova capitale fu così indicata e, questo primo nucleo letterario, germogliò nei secoli a venire.

augusta taurinorum 3

Anche se da annoverare nella schiera di episodi a carattere folkloristico, la presenza nei caroselli e nelle feste in costume, che si svolsero sotto il regno di Carlo Emanuele I, di personaggi mitologici come Osiride, continuò ad aumentare l’aurea leggendaria di consanguineità della città sabauda con la valle nilotica e persino alcune composizioni auliche, redatte in occasioni importanti quali il matrimonio tra Vittorio Amedeo di Savoia e l’Infante Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, narrano della vicenda di Fedonte sul Po.

Lo stesso Napoleone, alimentò tale situazione, facendo coniare le monete celebrative della battaglia di Marengo, usando il toponimo Eridania per connotare il territorio pedemontano.

Iside e il lato esoterico di Torino

Iside, pian piano, si stava ergendo a sacra protettrice della Torino esoterica e nuova bandiera araldica di casa Savoia, anche se in realtà l’immagine simbolo della città divenne il toro (Hapi?).

toro Pingone
Probabilmente la scelta è dovuta ad un’errata interpretazione del termine taurini, ovvero gli antichi abitanti dei monti secondo l’etimologia celto-ligure.

L’azione compiuta dal Pingone, in quel particolare contesto storico, non fu isolata, ma perché non legare l’origine della città ai lustri dell’antichità romana che pur un fondo di verità aveva?

 

Senza alcun dubbio lo studioso si trovò immerso in quel fermento culturale non indifferente e tipico della sua epoca, in cui si mescolavano sincreticamente influssi orientali, tradizioni, ma anche usanze di un patrimonio precristiano mai debellate e subdolamente vive nel retaggio culturale occidentale; infatti, in forma più o meno esoterica, la diffusione dei culti Egizi era vasta e in particolare di quelli isiaci.

Augusta Taurinorum 4
Una volta diventata provincia romana, la diffusione della misteriosa sapienza Egizia, attraverso le stesse strade che videro nei secoli successivi il propagarsi della dottrina cristiana, raggiunse tutti i territori dell’impero romano.

Da sottolineare che alcune analogie tra i culti rappresentarono il tessuto comune con cui le credenze popolari si rivestirono e intrisero le consuetudini rituali dei nuovi credenti, che solo con grande difficoltà, all’apparenza, la Chiesa riuscì ad epurare la dottrina ufficiale dai rimasugli pagani.

Ciò nonostante il culto di Iside e di Osiride continuò a sopravvivere tramandato da circoli esoterici in tutta Europa, avvolgendoli ancora di più in un’aurea di affascinante mistero.

In questa chiave interpretativa si può capire perché il Pingone, da intellettuale rinascimentale, preferì avvolgere di egizia origine la città, regalandole così il leggendario legame nilotico.

Generoso Urciuoli

That's a Mole! 2015 - Iside di Nahima
That’s a Mole! 2015 – Iside di Nahima